L'arte di Zaza Calzia a Sassari



Inanellate parole a compiere.

Lo spazio è neutro

lo riempiamo
di fuoco e fiamme
ghiaccio dipinto 
grigio anestetico
campi di battaglia
apprensione
punti esclamativi.

Le parole sono matrici e poi figlie
cerchi che s'involano, catene

tra polsi segnati, collari più stretti, parvenze di compiutezza.









Quadro azzurro.


Sotto l'arco della notte 
gli occhi aprono senza illusioni
ai colori del creato.

I nostri occhi indagano se stessi.

Come astronavi prolisse e prolifiche 
raccogliamo cocci e cenci e barattoli
dallo spazio 

riempiamo di vero ogni movenza 
siamo registi sapienti, figuranti e protagonisti.


Nel buio creiamo. Al mattino poi ci vestiamo di dubbio.








Sono due,
un uomo e una donna che si amano.

Sono quattro 
un uomo e una donna che continuano ad amarsi
e due figli e ancora i figli dei figli.

Sulla sommità la traccia degli avi,
la presenza fattasi pensiero
o solco, macchia, cerchio, cratere  
nell'iride 
delle generazioni 
incatenate
da credenze 
convenzioni
patti mai scritti
segreti mai svelati.

Dal basso un nuovo nucleo si fa strada

a sciogliersi
divincolarsi di consapevolezza
accortosi d'un tratto 
della strada piana.

Su altri piani si avvia alla realizzazione di sé.




Quadri di Zaza Calzia - Testi di Luisella Pisottu 

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